Montesquieu economista

Autori

  • Massimiliano Bravi Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2421-4124/5934

Parole chiave:

Montesquieu, teoria quantitativa della moneta, metallismo, liberismo, taille, imposte indirette, debito pubblico, repubblica, monarchia, Boisguilbert

Abstract

Nelle opere di Montesquieu, è possibile ravvisare i contorni teorici di un pensiero economico coerente. Tuttavia, il filosofo francese non separò mai lo specifico studio delle variabili economiche e la disamina generale delle configurazioni politiche e sociali. Montesquieu fu uno dei primi sostenitori della “teoria quantitativa della moneta”, inoltre, aderì ai principi di un risoluto “metallismo”, che lo condusse a polemizzare contro John Law. In generale, Montesquieu adottò la prospettiva di un forte “liberalismo” economico e in tal modo assecondò le idee che furono prevalenti nel dibattito francese del XVIII secolo, che ebbe inizio con le fondamentali opere di Boisguilbert e Vauban. Montesquieu era convinto della necessità di riformare il sistema tributario francese, con l'obiettivo di attenuare le restrizioni territoriali del feudalesimo e così agevolare il dispiegarsi delle forze di mercato, ulteriormente incoraggiate attraverso il predominante utilizzo di imposte indirette. Inoltre, Montesquieu sembrò sostenere l'idea in base a cui lo sviluppo di un mercato liberalizzato possa conseguirsi più facilmente all'interno di paesi retti da un governo monarchico, essendo più adatto ad una vasta diffusione dei consumi di lusso. Questa convinzione di Montesquieu fu duramente osteggiata da Destutt de Tracy.

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Pubblicato

2016-01-09

Come citare

Bravi, M. (2015). Montesquieu economista. Montesquieu.It, 7(1). https://doi.org/10.6092/issn.2421-4124/5934

Fascicolo

Sezione

Articoli