Due vie all'abbondanza? «Le regole seguite dalla Natura sono adeguate ad essa. Quelle seguite dall’uomo sono adeguate per l’uomo»

Autori

  • Roberto Finzi Università di Bologna

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2421-4124/5189

Parole chiave:

Età dell’oro, proprietà, Adam Smith, divisione del lavoro, produrre di più o desiderare di meno?

Abstract

Produrre di più o desiderare di meno? Il problema, posto dall’antropologia, è qui prospettato a partire dall’antico mito dell’età dell’oro e dalla sua fine stabilita da Giove «curis acuens mortalia corda». A questo punto della storia sorge la proprietà – «the only case where the origin of natural rights is not altogether plain» (A. Smith) – che guida gli uomini alla «possession des choses – scrive l’Encyclopédie – dont ils ont un besoin naturel; mais elle leur donne en même tems la notion d’une infinité de besoins chimériques qui les pressent mille fois plus vivement que des besoins réels». La soluzione è di conseguenza produrre sempre di più per soddisfare bisogni crescenti. La conoscenza dei “selvaggi” delle Americhe rafforza questa tendenza il cui principale “strumento” è la divisione del lavoro. Gradualmente, tuttavia, sorge un conflitto o almeno una contraddizione tra le «regole» che «la natura segue […] adeguate ad essa» e quelle seguite dall’uomo su di lui plasmate.

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Pubblicato

2015-06-08

Come citare

Finzi, R. (2015). Due vie all’abbondanza? «Le regole seguite dalla Natura sono adeguate ad essa. Quelle seguite dall’uomo sono adeguate per l’uomo». Montesquieu.It, 7(1). https://doi.org/10.6092/issn.2421-4124/5189

Fascicolo

Sezione

Articoli